Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
i ri-
zi e con marmi la memoria anche dei mediocrissimi ; e' è proprio da meravigliarsi che KalTaclio nò a Perugia, nò a Firenze, nò a Roma, e neppure in Urbino abbia un degno ricordo. — Anni sono il Municipio e Y Istituto di Belle Arti delle Marche, unendosi in un generoso pensiero aprirono pel nobile scopo una sottoscrizione confidando nell'appoggio di quanti, in Italia e fuori, onorano il buono ed il bello. Ci duole il dirlo, ma pochissimi corrisposero, e chi avrebbe dovuto nella Nazione porgere il buon esempio ed incoraggiare l'opera nostra, rimase indifferente ed inerte, per modo che con le offerte all' uopo scarsissime non potremo che far cosa molto modesta ; mentre ci arrideva la speranza di celebrare con pompa solenne, e d'inaugurare un sontuosissimo monumento il giorno G Aprile del 1885 quarto centenario dalla nascita dell' uomo meraviglioso. —
Quanto peraltro era nei limiti delle nostre forze e del nostro potere non fu trascurato. Nel 1847 un cittadino benemerito il Sig. Curzio Corboli Bussi donava alla patria una statua del Sanzio scolpita dal Finelli romano e che ora si ammira nella Chiesa Metropolitana, dove sta, diciamolo francamente, fuori di luogo. Nel 1833. fu imposto il nome del Sanzio al civico Teatro, nel cui atrio è collocato il di lui busto in marmo eseguito dallo stesso Finelli, vicino all'altro del Bramante scolpito dal Cav. Pericoli; e dal Sanzio nel 1871 venne intitolato il patrio Liceo.
Fu nel 1869 che lo Scrittore di questo libro fondava in Urbino l'Accademia Raffaello, e la fondava col consenso di molti dotti, con l'aiuto di molti buoni e con la coscienza di compiere un dovere e di onorare le Arti onorandone il Genio. Nel 1870, tre secoli e mezzo dopo la sua morte, fu per la prima volta ricordato in Urbino il giorno natalizio di Raffaello. La festa ricsciva splendida e commovente per l'intervento d'illustri personaggi e di onorevoli rappresentanze; per l'arrivo del calco del cranio di Raffaello mandato in dono all'Accademia stessa dall'insigne Congregazione romana dei Virtuosi al Pantheon; per le orazioni del Tommaseo, del Selvatico e del Serpieri che furon lette al pubbli-
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