Raffaello Sanzio Architetto di Raffaele Ojetti
di quanto si fece su quelle di pittura, che lo proclamano genio superiore ed insuperabile, ma quanto il nuovo indirizzo, oggi impresso agli studi di Storia e di Estetica d' architettura, potrebbe benissimo consigliare.
Il poco studio fatto su Raffaello architetto non deve recar meraviglia. Fino a che i critici d' arte si contentarono dipendere ad occhi chiusi nei loro giudizi, in tutto e per tutto, dai giudizi dello storico fiorentino Giorgio Vasari, la scuola umbra e quella romana, che dall'altra direttamente per mezzo di Raffaello e di altri ingegni prendeva origine, ebbe non retti apprezzamenti ; e ciò per lungo tempo. Ma quando gli studi più larghi, più coscienziosi, più indipendenti sull'argomento s'impresero, e una critica più sostanziosa si sviluppò su documenti nuovi o prima trascurati, allora si ebbe convincimento che il biografo Vasari nel discorrere di quelle scuole, per amor di campanile si tenne parco di notizie e di lodi, per quanto potevano queste far splendere di più pura luce a confronto della scuola fiorentina, i maestri della romana, e dell'umbra. Le biografie del Perugino e di Raffaello n' informino ; quella di quest'ultimo a tutti gli studiosi apparve in riguardo alle architetture compiute dal nostro Artista, apparve anzi che non povera. Al Vasari, per non indicare altri molti, aggiungete il valente illustratore e scrittore degli architettonici monumenti di Roma, quale è il francese Letarouilly. Costui spinto da un amore e da un'ammirazione troppo esagerati verso Baldassare Peruzzi, volendo riconoscere questo artista il vero restauratore nella nostra Città della buona architettura, ad esso attribuì molte fabbriche, tante di più del numero che i documenti gli assegnino. La critica impressionabile condusse il Letarouilly a concludere di non potersi riconoscere Raffaello qual vero architetto. Ecco le sue stesse parole alla pagina 40 del volume di testo alle illustrazioni des édifices de Rome: « Il est vrai que Raphael avait recu de Bramante son onde, de principes d'architecture pour le trace des édifices qu'il en fit plus tard l'application au petit nombre de bàtiments qu'il a élevés ; mais, à notre avis, le grand peintre ne saurait ètre considéré un veritable architecte, et conséquemment cornine ayant étc le dépositaire réel des doctrines de Bramante. »
L' aver sentenziato che non si fece fino ad oggi uno studio tale, quale potrebbero reclamare le opere architettoniche del grande Urbinate, non faccia credere a Voi eli' io mi sia assunto Y obbligo di parlarvi di Raffaello collo svolgere interamente questa parte di critica tanto utile per lo studioso delle architettoniche discipline ; sì audace non mi riconosco. Confacendomi al • luogo ed alla circostanza, mi limiterò ad esporvi a larghi tratti l'importanza del tema. Esso, mettendo in evidenza Raffaello quale esimio
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