Raffaello Sanzio Architetto di Raffaele Ojetti
l'Incoronazione della Madonna, ce ne possono pienamente convincere, richiamando queste opere tutta l'attenzione non solo dei pittori, ma sibbene degli architetti, giacche questi trovativi prospettive mirabilmente trattate.
Stando all'opinione del Pungileoni e del Passavant, Raffaello non fece seguire per il primo Quadro che la composizione della celebre tavola del suo maestro già nella Cattedrale di Perugia, ora esistente nel Municipio di Caen. Differenze, però, fra queste due opere ve ne sono non piccole per F intelligente esaminatore, di modo che il quadro raffaellesco può ben ritenersi originale. Certo ciò non si può attribuire che agli artisti superiori i quali sappiano cosi ripetere un' eguale composizione colla certezza di risolvere dei problemi appena intraveduti dai loro predecessori.
Si può affermare che Raffaello in quest'opera giovanile ha già marcato un trionfo. L'aria circola liberamente nel gradevole paesaggio ; un tempio poligonale, che 1' architetto il più sapiente non avrebbe concepito, ha preso il posto dell'edificio più semplice del Perugino ; questo tempio è un capolavoro di gusto e di eleganza, e ci mostra già la parentela intellettuale di Raffaello con il suo illustre compatriotta Bramante.
L'edificio dello Sposalizio viene a rappresentare il tempio di Gerusalemme sotto la forma di una chiesa regolare a sei facce, coperta da una cupola sferica munita alla sommità, come quella del Pantheon, di una apertura circolare. La parte inferiore del monumento è circondata da un portico a colonne i di cui archi, sormontati da un cornicione riunito a ciascun angolo superiore per mezzo di contraforti in forma di volute, riposano direttamente sopra i capitelli delle colonne joniche. Queste volute attaccansi al basso dei pilastri troncati, che formano gli angoli del tamburro superiore. Questo contiene in ciascuna faccia una finestra rettangolare finita in alto da una cornice. La porta della stessa forma è inoltre coronata da un frontone. L' edificio si eleva sopra di un basamento a 16 lati composto di nove gradini.
In un certo qual modo Raffaello si è ispirato all'edifìcio inventato dal maestro Perugino, ma fedele alle sue abitudini ha trasfigurato il modello non avendone che l'aria di copiarlo, e trasfondendo in tanto semplice fabbricato tutta quella verità ed eleganza che esso solo già sapeva possedere e per le quali doti lo stesso Vasari non potè fare a meno di lodarlo, dicendone : « essere tirato in prospettiva con tanto amore che è cosa mirabile a vedere le difficoltà che egli in tale esercizio andava cercando. »
Ecco pertanto in questo primo lavoro un saggio evidente del suo precoce ingegno per l'Architettura, dando pur con esso bastantemente a vedere
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