Raffaello Sanzio Architetto di Raffaele Ojetti
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« Difatto lo accollare, ci avverte il Pontani, a due a due colonne a mezzo tondo, lo star delle finestre in quadro con cornice, frontone e davanzale a balaustra, il gravar di bozze in rilievo il basamento, partito per pilastri ed archi, lo aprir grandi porte alle botteghe, farvi sopra quelle finestrelle con architrave curvato ad accompagnare il giro dell' arco, non sono queste tutte cose che or l'una or l'altra delle opere di Raffaello ci porge a considerare? ».
Questa Casa che oggi assieme al Pantheon, ove riposano le ossa dell'immortale Artefice, sarebbe stato il Santuario di quanti venerano la memoria del Sanzio, ebbe la stessa sorte del palazzo dell' Aquila. Esposti entrambi alla estremità ultima della strada di Borgo nuovo, vennero demoliti per dar luogo alla sistemazione della Piazza Rusticucci (i). Citando questi due edifici, prendo motivo di attestare gratitudine agli incisori, per il primo di essi edifici al Ferrerio e Sandrart, per il secondo al Lafrerio, che seppero conservarne memoria, la quale può dare occasione a molti di Voi, o Colleghi, a riprodurne il bello e grazioso partito di decorazioni in qualche moderno casamento. Questa sarebbe la cosa più gradita alla bell'anima del Sanzio, il quale più che vedere commemorare le sue virtù, esulterebbe vederne praticati in effetto i suoi buoni esempi lasciatici in onor dell'arte.
Chi ben abbia presa cognizione della disposizione decorativa che presentano gli edifici raffaelleschi che tuttora esistono, e abbia posto minuto riguardo ai disegni di quelli che sopra indicai come demoliti, deve trarre persuasione che altri Casamenti in Roma tipi di grazia e di bello stile debbano essere attribuiti a Raffaello, il quale certamente ne avrà tracciato il disegno, pur lasciando nello studioso il dubbio, a chi dei suoi scolari poter dare il merito della costruzione. In questa categoria vengo a porre il Palazzo Senni già Ciccia Porci, il Palazzetto in Piazza S>. Eustacchio, oggi Brazzà, il Casamento al vicolo delle Cinque Lune, l'altro di sopra accennato sulla Piazza di Montevecchio ed il Casino di Villa Lante.
Se una perfetta identicità di maniera e di gusto tra Raffaello e Giulio Romano ha sovente impedito di poter discernere la parte del maestro da quella dello scolaro nella esecuzione di alcuni di questi graziosi fabbricati, il Vasari ci fa sicuri in merito alla Villa detta del Papa, e poi Villa Madama, come tuttora si chiama, che essa fosse disegnata da Raffaello. E questa fu pure 1' opinione degli scrittori Piacenza e Pontani. Oggi per un
(i) Per il sito ove erano poste queste due case abbattute, vedasi la Topografia Vaticana intagliata da Carlo Fontana, e leggasi la dimostrazione fattavi sopra dal Pontani,
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