Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
e dirigerne il gusto degli altri nella conoscenza pià sicura delle stesse. Così pure fa osservare che il giudizio riferito sopra alcune di esse, anzi sopra la maggior parte non conchiude dirittamente a farle credere originali di quel Divino; ma tende solo a congetturarne per via (T una retta analisi la evidente probabilità che lo possano essere: lo che se non vale ad assicurarci che tali opere siano veramente di Raffaello, cui non ha voluto mirare lo stesso signor Longhena, varrà sicuramente a far conoscere nuovi monumenti dell'arte pittorica, che hanno la pià stretta relazione colle opere delr VUrbinate; e che meriteranno pur sempre dessere studiati da chi la professa, e visitati da chi V ama, e ne trae da essa particolare diletto e coltura.
Reso conto per tal modo delle cure colle quali è stata illustrata ed arricchita questa Storia della vita e delle opere di Raffaello, altro non mi rimane che di offerirla e raccomandarla al Pubblico, il quale, veggendo che ancor io, in quanto spettava all'arte mia, non ho risparmiato premura a renderla degna dell'altissimo soggetto; sono certo che vorrà vantaggiosamente incoraggiarmi a sempre nuove ed onorevoli intraprese.
Milano, maggio 1829.
Francesco Sowzogno 7. C. B.
| |
Divino Raffaello Longhena VUrbinate Storia Raffaello Pubblico Sowzogno Così
|