Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
» VI «
Sono già molt'anni che Raffaello è per -gli artefici l'oggelto di una specie di culto. Il suo nome, siccome quello di que' pochi * personaggi, che ciascuna specie di gloria elegge a' suoi rappresentanti, è divenuto il 7 soprannome appellativo di ogni ingegno sublime. Sovente pure si compiacquero i pittori di prendersi per soggetto delle loro composizioni la persona istessa di Raffaello ; ed » in Roma, una serie di quadri, rappresene e tanti i principali avvenimenti della vita di lui, i\ il fece non è molto, rivivere in una galleria ^ consegrata alla sua memoria: nobile e com- t movente omaggio, cui già la pittura, nella i persona di Michelangelo, decretava a sè stessa nel palazzo Buonarroti di Firenze. Simigliatiti testimonianze d'ammirazione, ricevette Raffaello a Parigi, da parecchi dipintori.
gnara intorno alla pittura in porcellana portata all' ultima perfezione dal sig. Costantin di Ginevra; non che la risposta giudiziosissima del secondo: ambedue inserite nell' accreditato giornale scientifico-letterario <TItalia, l'Antologia di Firenze: la prima nel fascicolo di dicembre i8a4j la seconda in quello di gennaio i8a5: ed ora ristampate in Piacenza per Gaetano del Majno i8a5 sotto il titolo di Prose diverse di Pietro Giordani piacentino in un piccolo volumetto di pag. 72.
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