Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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meno atta ad inspirare il desiderio di conoscerne l'originale, che a muoverne la nausea. Seppi non ha molto, ch'essere vi doveva in tedesco una vita di Raffaello; sarebbe stato troppo tardi, perch'io potessi procurarmela, poiché era già stampata questa *.
È inutile che io renda conto dei motivi, che mi determinarono ad intraprenderla. Forse tornerebbe ridicolo di troppo il dire, che precipua cagione ne fosse il mio diletto particolare. Pur eccone un'altra, quand'io dovessi addurla: io mi sono uno degli ado^ ratori di Raffaello. Che se nel confronto con tutti i grandi uomini in ogni genere, ai quali
* Nel N.° CXI, Marzo i8a5, la Biblioteca Italiana ha parlato lungamente di quest' opera di Quatremere, riportandone un accurato estratto, e dando quella lode all'Autore di essa, che gli si deve giustamente: ma a questo proposito ha osservato che l'erudito Autore avrebbe dovuto far menzione dell'opera intorno a Raffaelloy pubblicata dal sig. Duppa con molto lusso in Inghilterra. Noi abbiamo avuto la fortuna d'averla a tutto nostro comodo da esaminare, mediante la gentilezza del nobile scrittore delle Famiglie illustri italiane; ma a dir vero non vediamo che la lettura di essa potesse essere di alcun vantaggio al dotto Quatremere per la sua Storia.
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