Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      La difficoltà principale per quello che descrive le opere dell' arte è di trovare nelle parole e nelle maniere d'elogio tante modificazioni diverse quante tali opere ne offrono per rispetto all' accordo de'colori, ed ai gradi di merito : ed in ciò appunto consiste soprattutto l'imbarazzo relativamente al Sanzio. In fatto quali parole troveremo noi in avanti se di già dobbiamo vantare in questo quadro e la varietà della composizione, e la giustezza de' movimenti, e la bellezza dello stile, e la forza dell'espressione? Questo lavoro è quello che fa meglio conoscere tutta 1' estensione dei progressi fatti da Raffaello, il quale aveva allora ventiquattro anni; e supponendo che siasi recato presso il Perugino all'età di dodici, era a mezzo di quel corso che dovea compire.
      Il disegno del nudo nel Cristo mostra forse ancora qualche indizio dello stile secco e magro dell' antica scuola: ma nell' andamento di tale cotìiposizione, nelle attitudini delle due persone che sostengono il corpo del Salvatore, hawi un sentimento di verità e di nobiltà fino allora sconosciuto. Colui che monta a ritroso gli scalini del sepolcro, esprime la doppia sensazione del dolore morale e dello sforzo fisico : niente di più no*
      gio pittore sig. Agostino Comerio, se ne vede una tenta stupendissima di Francesco Penni, della medesima grandezza e senza la menoma variazione, eseguita nel i5i8 , epoca nella quale una più fianca e larga maniera di pittbrare insegnava il Sanzio a* suoi scolari. Questa apparteneva prima alla famiglia Canossa di Verona , passò quindi ai fratelli Serego , e da quali al fortunato possessore.
      Nel secolo passato venne intagliata pittorescamente anche dal sig. Giuseppe Parini in Roma, sul disegno del sig. Carlo Ratti, ed anche da Giovanni Volpato sul disegno di Tofanelli.
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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