Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
dalla Dispaia del SS. Sacramento alle Sibille ed ai Profeti giganteschi di Michelangelo, non resti sorpreso dell' arditezza più che ideale, dell' eccesso medesimo di grandezza e di proporzione di tali personaggi dipinti da «n genio tanto originale , che nulla parte v'ebbero li suoi modelli, e nulla parte vi potè trovare l'imitazione?
Certamente la controversia messa in campo intorno a quanto Raffaello ha dovuto , o no a Michelangelo, e questa interminabile disputa, cui diedero luogo le parole del Vasari s' appoggiano ad una mala intelligenza tra li settatori delle due scuole romana e fiorentina. E un bel pretendere sull'appoggio di un fatto equivoco, ed anche supponendolo vero, lo stabilire una superiorità magistrale di Michelangelo sopra Raffaello, e quasi un'obbligazione dell' ultimo verso il primo. Qualora si volesse rinovare la quistione vi sarebbe al contrario, onde far risaltare dalle stesse obbligazioni che 1' Urbinate avesse avute a Michelangelo , la superiorità dell' Apelle d' Urbino, perchè mentre il suo rivale non potè aggiungere mai una qualità a quella di disegnatore, da lui posseduta tanto eminentemente, egli ebbe il merito di riunire il più gran numero di quelle che costituiscono il perfetto pittore.
E perchè non riconoscere che, mentre Michelangelo, pai-ticolarizzatosi di troppo , non ha giammai approfittato nelle opere di Raffaello di alcun merito che gli mancava, 1' Urbinate in vece aveva avuto la proprietà di trarre il suo profitto dagli esempli di Michelangelo ? La natura è bene il vero esemplare cui 1' artista deve
» * Per le cose vedute di Michelangelo migliorò ed ingrandi fuor di modo la maniera, e dicdcle più maestà ».
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