Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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si cerchi di stabilirne la divisione per la maniera di con-
del Papa , sposò nello stesso anno Virginia, figlia di Guidobal-do li duca di Urbino : a questo matrimonio assistette il cardinale ed arcivescovo S. Carlo, per cui rendesi probabile che in questa occasione il Duca gli regalasse il suddetto quadro, siccome alcuni hanno giudiziosamente preteso.
Tornalo S. Carlo a Milano nel 1565, dopo varii anni di Pontificato finì di vivere li 7 novembre 1584, avendo disposto nel suo testamento, rogato dal notaro di Milano, Pietro Scotti, li 9 novembre 1576, che diversi quadri, medaglie ed altri oggetti si consegnassero dopo la sua morte al reverendo sig. Lodovico Moneta , perchè ne disponesse secondo la sua intenzione, comunica la gli in voce; cioè che vendendoli, il prodotto servisse di sollievo ai poveri : per lo che sembra venissero i degli denari consegnati di poi all' ospedale.
Nel l'inventario dei mobili suddetti, fallo in tale occasione si descrive questo quadro come opera di Raffaello d' Urbino ; e si dice che conservavasi coperto da una tendina ' di seta rossa : il che dimostra in quale pregio tenevasi fin d'allora ; lo che viene provato anche dalla stima fattasene di L. 1800, prezzo assai considerabile a que' tempi.
I deputali dell' insigne chiesa di S. Maria presso S. Celso determinarono concordemente di non lasciar sfuggire 1' occasione favorevole d' acquistare un cosi prezioso tesoro ; divisando di ornare con esso l'altare della Beata Vergine, che si stava appunto costruendo con molta magnificenza : ne ordinarono quindi 1' a-cquisto , e ciò avvenne pel prezzo di 3oo scudi d'oro , milanesi L. 36oo. E perchè nell' altare costruito l'architetto Francesco Basso consigliò , essere meglio riporvi la bellissima statua della Madonna di Annibale Fontana, che tuttora vi si amtpira, e ch'era stata a quel fine ordinata, collocarono in termalmente il maravi-glioso dipinto di Raffaello nella Sacrestia interna , dove si conservano gli oggetti più preziosi.
S. M. Giuseppe II allorché venne per la prima volta in Italia, veduto il quadro, desiderò di farne acquisto per la sua galleria imp. di Belvedere ; e li deputati nel 1799 per mezzo di S. E. il conte di Firmian, di esso quadro il presentarono.
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