Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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trattarlo, č quella dessa in cni la Madonna col puttobabģlitą che sģa stata trasportata in Francia, e dice trovarsene in ima casa privata di Roma un'altra bellissima, che se non h l'originale , certo č stata fatta nello studio di Rafląello, e da lai ritocca.
La Beata Vergine č assisa sopra un sasso colle mani giunte in alto di adorazione. Tiene sulla destra coscia assiso il bambino Gesł : vicina a lei, e colla testa precisamente a contatto, č S. Elisabetta , la quale regge colla destra mano il braccio del Bambino, come per insinuargli di far contento della sua benedizione il piccolo S. Giovanni, il quale la sta ricevendo inginocchiato , appoggiandosi colla sinistra mano ad una piccola Croce di canna. Pił lontano S. Giuseppe, avvolto in una specie di mantello, vedesi entrare per una porta. 11 fondo č l'interno di un antico edificio semidiroccato ed abbandonato. Sul lontano orizzonte V indizio si vede di un castrilo, del mare e di un cielo sereno. Le due madri tengono gli occhi rivolti all'oggetto, cui il Salvatore comparte la ina benedizione; il chiaro-scuro č stupendamente distribuito ed equilibrato; belle sono le forme, scelto e ricco di pieghe il panneggiamento; elegantemente acconciata la testa della Vergine con un velo che le scende sul petto, e le circonda le spalle ; ben conservate sono le tinte locali , e quello che pił interessa č V accoppiamento delle due toste della Vergine e di S. Elisabetta; e quest' ultima principalmente serve a dar risalto alla prima , senza perdere dessa la sua beiti senile.
Questa tavola esisteva una volta in Roma nel Quirinale , con figure grandi non molto meno del vero. Di lą ne vien detto che passasse a Parigi, siccome ha creduto il Bottari stesso, nella galleria di Malmaison , ed indi a Pietroburgo.
Come avviene di molti quadri di Rafląello, non mancava, quando questo esisteva in Roma, chi dubitasse alcun poco della sua piena originalitą ; e si diceva trovarsi F originale a Palermo, il quale fu poi trasportato a Napoli al ritorno del re Ferdinando. Tale č in fatto 1' opinione del profess. Rehberg, il quale nella nota apposta alla sua opera, pag. 64, cita questa di Napoli cņme P originale, e nella tavola 31.'* del suo atlante ne di il disegno^.ooQie
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