Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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lissimo in ciò che si deve chiamare il meccanismo dell'arte. Tuttavia nè lo studio della natura (di quella cioè che dirìge la critica del gusto), nè li modelli dell' antichità, allora sconosciuti in Germania, non avevano potuto far uscire .la sua maniera dalle tracce di quel gusto che si disse gotico, e che cominciava ad essere molto lontano ancora da quello d'Italia. Le prove de'suoi intagli non * v - , ^ si commerciavano che in Venezia, e non circolavano ^che in un piccolo numero di individui.
Si può facilmente figurare qual effetto dovesse produrre in Roma l'intaglio, che v' era quasi sconosciuto, al- * - > s lorquando vi si fece conoscere, ma in un mode più ampio, riproducente sotto l'eccellente ed ardito4 bulino di v * Marcantonio quelle bellissime composizioni di Raffaello, che fino allora non aveano potuto uscire da suoi ' portafogli, nè acquistare per mezzo della moltiplicazione che ne dà la tiratura delle stampe j quella rinomanza universale che l'opera dell'intaglio fa acquistare a quella del pittore.
* Si potrebbe chiamare ardito, tra gli antichi intagliatori, il bulino di Goltzio , del vecchio Mùller, di Saenredan ; e tra ì moderni quello di Schmidt, di Sharp e d' altri molti, non mai quello di Marcantonio : il quale è molto più timido anche de'suoi contemporanei. Non bisogna confondere l'arditezza de' contorni, che è tutta pittorica , sebbene anche in questi Marcantonio sia più severo che ardito » con quella del bulino che è tutta incisoria.
Si chiama, per esempio, arditezza di bulino un moto , e di quando in quando ima grossezza di tagli fuori dell' ordinario; il passare da un tratteggio risentito ad un altro fino e delicato; l'esprìmere certi oggetti con un solo taglio, dove altri vi impie-gherebbono i contratagli; e con tutto ciò rappresentar bene il soggetto in modo che nulla lasci a desiderare.
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