Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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Continaaiion» Raffaello essendosi messo col suo genio al di sopradelle pittare # ° r
^iie «aie d«i d'ogni confronto co1 suoi contemporanei, era divenuto il vero punto di centro d' onde partivano e dove terminavano tutti i progetti. Ma quantunque un sì gran numero d'invenzioni emanassero da lui, era impossibile che restringesse in sò solo la totalità della loro esecuzione.
Le sale del Vaticano, nei nove anni che le videro cominciare e terminare, ci fanno conoscere con bastevole chiarezza la maggiore o la minore parte diretta e personale eh1 egli ebbe nel lavoro delle loro pitture. Le quattro prime, o della sala della Segnatura, sembrano l'opera d'una sola mano; od almeno l'intervento di mani secondarie od ausiliarie vi si fa riconoscere pochissimo. La sala seguente, quella dell'Eliodoro, cominciata sotto Giulio II, fu terminata sotto Leone X, vale a dire in un tempo in cui Raffaello disponeva già d'un grandissimo nnmero d'abili persone. Riesce quindi una specie di critico esercizio per li conoscitori, quello di saper discernere dalle maniere de'suoi principali collaboratori, quelle parti di questi freschi, onde gli adoperò, quelle ch'egli ritoccò, e quelle ch'egli medesimo da solo operò.
Egli è poi chiaro che la terza delle sale detta di Torre Borgia, e la quale è parimenti adorna di quattro grandi pitture a fresco, offre specialmente in tre delle sue composizioni più ragioni delle altre per credere che Raffaello siasi affidato a parecchi pittori della suavanta pure alcune state ritocche dal Sanzio : ma tutto questo proverà egli che la mano di Raffaello abbia eseguite le sue correzioni sopra il rame? noi conveniamo collo storico francese, ed opiniamo piuttosto che Raffaello le eseguisse sulla stampa medesima.
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