Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
gita di ìViear.
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<Tavere potuto dare ai soggetti del genere semplice, come sono i ritratti, una grandezza di forma, un vigore di rassomiglianza a tale punto, cui non toccherà giammai quegli onde il pennello non è giunto alle sfere superiori dell'arte, alla sublimità..
Ritratto di Gio- A qualunque grado di mèrito e di valore imitativolio II. J1 . ......
- che Raffaello abbia portato i numerosi e diversi ritratti, Moraee nuli* COI abbiamo citato , nelle salé del Vaticano, non era ren'esJdu'e- nella natura dei mezzi del genere di pingere a fresco , il poter dare a tali òpere la finitezza preziosa dei ritratti a olio : e quindi, malgrado tutto ciò che si può vantare nei primi, questi non safprftbbono rendere l'idea compiuta dèli' ingegno di Raffaello, per la forza del colorito e la magìa della rassomiglianza, a coloro che non avessero veduto li suoi ritrótti dèi papi Giulio II e Leone X.
Quello di Giulio II precedettè l'altro di quattro o cinque anni ; il colorito n' è meno vigoroso, e'1 suo effetto partecipa alla seconda manierache alcuni preferiscono alla terza j perchè v? ha più chiarezza nelle tinte, più preziosità nel lavoro, e più semplicità nella esecuzione. Aggiugniamo, rispetto a questo ritratto, .che il carattere della testa del pontefice ha . una energica verità d' espressione , che Raffaello non ha giammai Sorpassato. ; i.
Non ha esso il solo merito comune della rassomiglianza , e non basterebbe all' elogio d'una tale opera il Dar osservare sia la precisione del tratto, sia 1' esatta riunione delle forme dèlia testa, delle particolarità del volto: tali lodi appartengono a mólti ritratti, i quali offrono il solo esterno della persona. Ma a' che questo
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