Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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gKo, ed ascolti la relazione d'ini qualche affare. Li cardinali Giulio de'Medici, e de'Rossi stannogli accanto quali suoi principali ministri.
Egli è cosi difficile di far comprendere alla mente per mezzo del discorto la perfezione e la bellezza delle opere del pennello, che naturalmente e in tutti i tempi, r iperbole venne in soccorso delle descrizioni per ingrandire l'idea che l'imaginazione deve concepire : poco dopo, da alcune locuzioni iperboliche saranno nati certi racconti più o meno favolosi, i quali, comunque apocrifi essi siano, contengono nondimeno l'espressione di qualche verità. Per tal modo deve essere giudicato ciò che raccontasi del ritratto di Carlo V, dipinto da Tiziano 1e di quello di Leone X, dipinto da Raffaello. Si pretende che l'illusione dellà rassomiglianza nel primo fosse tale , che, essendo stato posto il quadro dinnanzi ad un tavolino, il figlio dell'imperatore vi s'accostasse per parlare d'affari a suo padre. Quello eseguito dall'Urbinate , ebbe, a quello che si dice, gli onori d'una somigliante avventura : si racconta che il cardinale Pesia, datario di Leone X, fosse per inginocchiarsi davanti al suo ritratto nel presentargli alcune bolle da segnare.
Noi pure lo ripetiamo, tali racconti hanno qualche cosa di vero. Egli è impossibile di vedere il ritratto di Leone X> quantunque siano trascorsi sopra questa pittura tre secoli, e vi abbiano indebolito quella vivezza di colori che contribuisce tanto all'illusione, senza essere colpiti da quella potenza dell' arte, che porta la mente a sentire tutto il prestigio che 1' artefice ha il diritto di
* Botta ri, Raccolta di lettere pittòriche, tom. 6.°, pag. i3v» edizione romana in 4.*
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