Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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una delle più belle persone del suo tempo ; ed Ippolito de' Medici fu quegli che ne comandò il ritratto a Raffaello 1, per farne dono a Francesco I. Qualunque siasi 1' equivoco del Vasari 3, il quale sembra essersi ingannato sul nome della principessa, è certamente Giovanna d'Aragona che devesi riconoscere nel ritratto che ammirasi nel museo reale di Parigi ; ritratto che alla più bella conservazione unisce il doppio merito e d' essere della terza mauiera di Raffaello, e d' essere di sua propria mano. A far credere questo ultimo punto concorrono dapprima le convenienze, le quali impongono all' artefice 1' esecuzione personale di tali sorta di opere : di poi abbiamo la testimonianza del Vasari, il quale assicurando cbe Raffaello avea dipinto la testa di questo ritratto 3, ci dice che venne terminato il rimanente da Giulio Romano. Niente tuttavia in questa composizione ci fa conoscere la più piccola differenza del pennello. Senza cessare di parere un ritratto, la testa deve sicuramente alla bellezza del suo originale il merito d' essere collocata in una composizione del genere più elevato. Se la pittura fu debitrice di questa proprietà al modello , noi non attribuiremo al pittore che la purezza dei tratti, la verità del colore, la finitezza preziosa e la grazia squisita del pennello. Che non si potrebbe aggiugnere sulla bella composizione del tutto, sulla magnificenza del panneggiamento, la grandiosità e la ricchezza dell' acconciamento 1 sull' armonia generale, sulla scelta ingegnosa delle parti più
1 Comolli, ibidem, pag. 54 n.
a Vasari, Vita di Sebast. Vena., toro. 4-°» Pag- 370.
3 Idem., Vita di Giulio Rom., tom. 4-°, pag. 3a6.
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