Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
» mcuzione de9 diversi oggetti che entravano nelle sue coni' posizioni, ed in questo genere si era stabilita una specie di divisione di lavoro. Si sa che il metodo seguito per le opere originali , era questo ordinariamente 1 : Raffaello disegnava , Giulio Romano abbozzava, e '1 maestro dava P ultima mano : e così pure per le copie. Quando P opera originale era terminata, se ne facevano ripetizioni dagli allievi, che per lo più erano di secondo e di terzo ordine, e '1 ritocco veniva fatto o da Giulio Romano, o da Raffaello medesimo.
Dal qui sopra esposto si comprende quale difficoltà deve trovare presentemente la critica per saper discernere , fra tante opere, quelle in cui Raffaello lavorò solo , da quelle altre in cui egli non si riserbò che una parte qualunque d' esecuzione. La migliore misura in tali giudizj , sarebbe sicuramente quella d'avere per punto di confronto alcuni de' suoi quadri a olio, riconosciuti come eseguiti unicamente da lui.
A noi pare quindi che li suoi ritratti a olio siano precisamente quelli che la critica, onde si tratta, possa impiegare col maggiore successo in tale misura, specialmente se si prendano quelli eh' egli fece per un certo numero di personaggi.
Una lettera da lui indiritta a Francesco Raibolini, detto il Francia, nella quale lo ringrazia d'avergli mandato il suo ritratto , contiene pure delle scuse pel ritardo che pone a fargli tenere per reciprocità il suo proprio , e , conforme il loro accordo, dipinto da Ini solo : Per le gravi ed incessanti occupazioni non ho potuto finora fare di mia mano, conforme il nostro
» Lanzi , Slor. piUor., toni, a.o , pag. 75.
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