Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
3» 258 «esne tanto variata ne' piani, quanto numerosa nelle persone, e far capire in un'altezza mediocre, da rendersi chiara e patente agli occhi, la marcia seguita dalla scorta, dalla porta della città fino alla sommità del Calvario, traendo partito dai giri della salita. Non v'ha la più piccola cosa di questa composizione che non meriti d' essere un soggetto di osservazione : per esempio, il metallo della corazza del centurione che comanda la marcia, è rappresentato sì brillante e con tanta perfezione , che*vi si veggono riflessi, come in uno specchio, gli oggetti che si trovano nella sua direzione.
Fu una delle proprietà particolari del genio di Raffaello quella d'aver saputo esprimere ciò che il carattere di ciascun soggetto ha di più grande e di più elevato , senza trascurare tutto ciò che offre in pari tempo di più piccolo e di più minuzioso. Il Lanzi ha osservato che la perfezione onde eseguiva le sue teste è portata al punto : Che talora vi si contano, per così dire, i capelli I. Questo non si spiegherebbe forse colla maniera , ond' egli avea ricevuto li primi rudimenti dell* im-mitazione, vale a dire, in quel sistema che abitua a vedere gli oggetti dappresso e minutamente, prima di dilatare la vista, facendole abbracciare troppo presto la loro generalità ? E sarebbe egli vero , esser più facile in questo genere , di progredire dal meno al più, che c}i retrogradare dal più al meno ? Ma è questo uno di que'punti di teoria troppo lungo da sviluppare, e sopra li quali si correrebbe rischio, senza una sufficiente spiegazione, d'essere male intesi*.
» Lanzi, Storia pillor. , tom. pag. 95. 1! Vasari nel descrivere questo quadro, fa menzione di Ve-
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