Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
» 289 mTutto ciò che ricevette più o meno il contatto del
Lione pei Caracci e per la Scuola bolognese, onde il Malvasia fa trascinato in mille contraddizioni, in mille errori = vedi Cicognara, Catalogo ragionato dei libri d'arte, ecc. Pisa 1821 , tomo i.°, pag. 392 : = e specialmente non abbia letta la ritrattazione eh* egli fece d' una tale immaginaria arditezza ed insolenza ; nella quale protesta di non sapere come gli uscisse dalla penna, e che nel suo originale manoscritto non trovavasi cotale insulso motteggio, siccome scrìveva pure a mons. Bottari Giampietro Zanotti, il quale n' era possessore = vedi Bottari, Raccolto di lettere pittoriche , ecc. tom. 3.°, pag. 547 ? edizione milanese. = Eppure se vi fosse stato argomento di provare die Raffaello dipingesse vasi, o facesse disegni per questi, certamente lo storico della Scuola bolognese non si sarebbe disdetto. Egli anzi afferma. essere una falsità eh* ei disegnasse mai vasi, e che neppure Giovanni Santi» padre di lui, fosse Boccalaio, siccome hanno opinato certuni senza alcun fondamento, ed ha voluto ripetere vagamente il signor Ticozzi nel suo Dizionario de' Pittori, tom. 2.0, pag. aai : falsità evidente, dimostrata più recentemente dal P. Luigi Pungileoni nelle Memorie storiche di lui» che raccolse con tanta diligenza.
Fra gli altri molti scrittori, i quali con una savissima analisi, e con una crjtica piena di dottrina e di sana filosofia hanno preso a confutare la Felsina Pittrice , il canonico Vincenzio Vittoria pubblicò sette lettere scritte nel 1679, nelle quali corresse una gran parte degli errori commessi da quell'illustre Scrittore, intitolandole Osservazioni sopra il libro della Felsina Pittrice per difesa di Raffaello, dei Caracci, ecc. Roma 1703, in 8.0 Nel difendere ch'egli fa il nostro divin Raffaello dalle molte ingiurie che gli vennero fatte dal Malvasia, dimostra nella lettera settima, pag. ii3, quanto sia falsa l'opinione che Raffaello dipingesse sui vasi ; giacché, dice egli , tutti i piatti, od altri vasi che si giudicano, e si attribuiscono all'opera del Sanzio» uscenti dalle fabbriche di Castel Durante, ora Urbania, e di Faenza, ch'egli suppone per errore fosse questo un castello nelle vicinanze di Urbino , sono dipinti in una maniera sciolta e grandiosa, la quale si avvicina al lare della terza maniera dell' Urbinate : quinci
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