Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
» 2Q2 «Sper anco uguaglialo. Le porte di legno delle sale e delle
dalle dette officine; che ne visitò e studiò quanti altri potò nelle pubbliche e private gallerie, compresa la famosa Spezieria di Loreto, afferma che = » le maioliche, o vasi contrassegnati prima dell' anno i53o, ritolgono ancora molto del crudo e del secco, e tutto il bello viene dopo di questo tempo: non solamente a cagione dell' erudizione che vi si vede , ma deHa dolcezza e grazia del disegno, e morbidezza nelle tinte co' chiari scuri e loro industriosi passaggi. Cosi migliorando sempre giunse quest'arte all'ultima perfezione tra il i5{o e i55o; il ohe si raccoglie benissimo dagli anni segnati dietro ai medesili piatti. Sotto li signori Sforzeschi in Pesaro, e sotto Guid'Ubaldo li della Rovere, dnca di Urbino , quivi ed altrove n«' suoi dominj l'arte de' vasai venne favorita da' privilegi ; nel qual ceto si computavano i pittori ec-céllentissimi, che lavoravano in quest'opera circa il i55o, sotto la direzione del celebre Battista Franco gran pittore, ma sommo disegnatore; del quale cessata la scuola dì Rai&ello, non vi fu il più eccellente per imitare la maniera- «d il modo di comporre e disporre le invenzioni sul vero e Sinòero gusto degli antichi artefici Fra li più celebri vasai urbinati nomina Mastro Rovigo, Alfonso Patanazzi e singolarmente Orazio Fontana , il qua-
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le segnava le sue opere col monogramma O F ; e fiorendo vengil i54oì, portò l'arte atf ultima perfezione > lavorò sui vasi della Spexieria di Lordo, e sulle credenze, eh»il duca Guid'Ubaldo Il regalava ai gran Potentati d'Europa. Ai tempi di Gui-d' Ubaldo 11, ripete, in piò luoghi il Passeri, da che ascese al principato nel i538, cominciò anche l'epòca della perfezione della pittura sulle maioliche. Questo - principe non essendo venuto a tempo di poter ricondurr^ < fra suo» contìttaéini il sno Raffaello, in veoe del morto, fetta raccolta grande di quante bozze poti avere di Raffaello, di Giulio Romano e degli altri suoi scolari, le propose per modelli, e le distribuì agli artefici delle sue officine di maioliche , o porcellane ; ed a quelle inrispecie che lavoravano per suo conto,' nello quali avea uomini abilissimi per ricopiarle. = « Ecco adunque, soggiunge il Passeri a pag. 3ao, la ra-
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