Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Ma havvi iu pittura una specie di grande che non si misura col compasso, e di cui nessun approssimamento saprebbe fissarne la dimensione. Ciò posto, noi diremo che Michelangelo non ha prodotto niente di così grande, quanto al pensiero, al carattere e all'azione, che il Padre Eterno ordinante il caos ; ed è per quella grandezza medesima che Raffaello si è mostrato più grande del suo rivale, in tutti li soggetti che ha tratti dalla Genesi, dopo di Ini e ad esempio suo*.
      Quindi allorquando si parla di ciò che Raffaello ha
      * Michelangelo Premetti, parlando nel suo Saggio pittorico di tutte queste pitture, dice di questa particolarmente a pag. 1^7 che = « la penna di Omero non poteva certamente darcene una descrizione più magnifica ed energica ! » e che = « Annibale Caracci interrogato chi fosse stato il più gran poeta, a tutta ragione rispose = Il più gran poeta per me è Raffaello. » E questo giudizio riportato prima dal Malvasia tom. 1.°, part. 3.*, pag. 480, ci pare che distrugga le false opinioni del Malvasia stesso, in proposito dei Caracci e di Raffaello.
      Il conte Lepoldo Cicognara prescrìvendo nell' ultimo dev suoi Ragionamenti del Bello, le torie del Bello ideale, loda meritamente il frammento del poema sulla natura del sig. Le Rrun, nel quale questi ha saputo collocare l'Ente supremo in tutta « quella maestà in cui lo vide Raffaello, quando immaginandosi l'Autore della natura, pare che sbaragli il caos, separi gli elementi, accenda gli asui di luce e col dito maestro disegni sulla terra animata di colori e di forme il corso delle acque e il profilo delle montagne. »
      11 sig. di d'Agincourt dice a pag. 179, « questo concetto fissa il più alto grado, cui sia pervenuto Raffaello nell' ideale del disegno e dell'espressione ».
      Non si finirebbono più le citazioni, se si volessero qui tuUe ricordare le giuste lodi compartite universalmente a queste prime pitture del nostro divino Raffaello, le quali segneranno mai sempre la traccia più luminosa e sublime del vero Bello ideale.
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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