Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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se ne saprebbe citare nna più abbondante di persone, e più feconda di espressioni di quella in cui il giovane Giuseppe racconta a suoi fratelli li due sogni che gli hanno pronosticato la sua elevazione al di sopra di loro. Nei diversi gruppi de' suoi uditori si distinguono ai gesti, alle arie delle fisonomie le passioni gelose, li progetti vendicativi, che -di già fomentavano da lungo tempo ne' loro cuoriIl quadro di Giuseppe che spiega i sogni davanti a Faraone è uno di quelli che basterebbono per collocare Raffaello nel grado più eminente fra tutti li pittori, per la parte della composizione. Hawi in pittura, siccome in poesia, un certo laconismo di descrizione, che ha la virtù di -dare da pensare tanto più quanto meno dice : tale è appunto il merito del soggetto di cui si tratta. Non vi si vede, per così dire, che Giuseppe e Faraone : tutti gli altri personaggi accessori che vi sono non v'hanno alcuna parte, e non vi sono che per la convenienza. Marche non fa intendere l'atteggiamento semplice , la contenenza eia fisonomia profetica di Giu-
* È degna di particolare attenzione a questo proposito la savia osservazione di d'Agincourt, il quale, lodando la verità colla quale sono rese tuUe le gradazioni dei diversi sentimenti, onde vengono agitati li fratelli di Giuseppe al suo racconto f dice, pag. 179, opera citata, che tale verità suppone non solo la più grande abilità nella esecuzione, ma ancora la più intima conoscenza delle affezioni del cuore umano. Ora Raffaello, troppo giovane, non poteva avere questa cognizione dallo, studio ; egli non poteva essere penetrato nei segreti della filosofia morale : era dessa quindi in lui un dono naturale ; egli era condotto all' ideale della composizione e dell'espressione da un tatto sicuro per una specie di istinto naturale, che si potrebbe dire divino.
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