Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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Ma si in questo dipinto, come in qualche altro, si giovò Raffaello di un altro mezzo per indicare nel per* sonaggio principale l'essenza divina, e fu di rappresentarci gli altri personaggi iniziati pur essi nei misterii di un Dio fatt' uomo, dando loro l'espressione ed il gesto di chi sta in atto d'adorazione. Però si vede Elisabetta insegnare al piccolo S. Giovanni Battista come si veneri, col giugner le mani, il Fanciullo di cui egli sarà un giorno chiamato a proclamare la venuta, a predire la divina missione. S. Giuseppe, appoggiata la testa alla mano che esce da9 suoi panneggiamenti, sembra immerso in una profonda meditazione; l'uno dei due Angioli di cui si parlò, tiene incrocicchiate le braccia sul petto, quasi in atto di adorazione; l'altro, che primeggia nel quadro, tiene colle due mani elevate i fiorì, che poi vanno a spargersi sulla testa della Vergine \Non v' ha pur una di tutte queste figure, la quale non debba essere presentata come modello di quanto l'arte può produrre di pià raro, e di più finito in ogni sua parte: grandezza e purezza di lineamenti, nobiltà ne'panneggiamenti , e negli assetti, scelta di carattere nelle teste
* Chi non riconosce nell'atteggiamento di qnest' angelo una ripetizione, quasi dirsi potrebbe, di una delle Ore che spargono fiorì sulla mensa degli Dei, quando questi dal Consiglio passarono al Bauchetto per celebrare le nozze di Psiche, disegnato da Raffaello prima per l'intaglio, e poscia dipinto dallo stesso alla Farnesina?
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