Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
345 «slo, suo architettore, soprintendente e conservatore delle antichità ? Come piegarsi a quest' idea, quando l'autore della lettera, o rapporto, di cui si tratta,dice in precisi termini, che il Papa gli ha comandato di di-* segnare Roma antica , per quanto il permettesse la conoscenza degli avanzi che sussistevano : Essendomi adunque comandato da Vostra Santità, che. io ponga in disegno Roma antica, tjuanto conoscer si può per quello che oggidì si vede ecc. ».
Certo il Castiglione non sarebbe stato quello , che in una relazione fatta al pontefice, avesse descritto il mo^ do particolare per rilevare la pianta, e disegnare la elevazione geometrica degli edifizj antichi: Resta eh'ió dica il modo , che ho tenuto in misurarli a.
V'ha io fine in questa lunga lettera un passo decisivo in favore dell'opinione che l'attribuisce a Raffaello: ed è quel desso, ove, esprìmendo il suo rammarico pei danni, che i monumenti antichi non cessavano di provare a'suoi tem-* pi, 1' autore ricorda con dolore quelli che ha veduto distruggere in meno di undici anni, da eh' egli dice, ò m Roma : che poi eh1 io sono in Roma , che ancor non è Vundecimo anno 3. Questo indizio è prezioso, perchè, da un lato non si saprebbe applicarlo al Castiglione, il quale per la vita agitata eh' ei condusse, non potea certo per tanti anni starsi fisso in Roma, e dall' altro vi si rileva, che 1' epoca di questo lavoro del Sanzio deve essere quella del i5i8 o i5ig, precisamente Pun-
1 Fedi Congettura ecc., pag. 54•
2 Ibidem, pag. 63.
3 Ibidem, pag. 53.
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