Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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egli, furono tutti di sua mano » *. Vedremo in seguito se possa avervi luogo qualche eccezione; sta però sempre, che, se qualche diversità di maniera in alcuni indica il concorso di diverse mani, noi siamo forzati a riconoscere , che oltre l'invenzione di tutti, la quale non può appartenere che al Sanzio, P intera esecuzione di molti non dee essere attribuita che a lui solo.
Per un ingegno si fecondo, si facile, ed avvezzo a creare con tanta prontezza, quali attrattive non dovea avere cotal genere di lavori? Nessun altro al certo, stabilito il pensiero di ogni soggetto, si presta tanto a questa maniera , quasi direi d'improvvisare Pesecuzione , che non é ammessa dalla pittura a olio, e nè meno da quella a fresco.
Il modo di pittura di que' Cartoni, è quello che dicesi a tempera a, cioè che i colori sono stemperatifreddo meconismo > e molta ignoranza, con lagrimevole perdita di tempo prezioso.
Circa poi li Cartoni de'dipinti da doversi condurre in tela, comechè essi siano importantissimi per formare V armonia della composizione, per bilanciare le parti della Scena, per fissare quello che s'appella ragione e filosofia dell'arte, e bello stile, e bella e appropriata movenza ; nondimeno questi non si vogliono condurre in modo che più non resti nulla a farsi nella esecuzione ; mentre il dipinto non saria che la mera copia del Cartone, senza inspirazione, senza quel primo vergine prodoUo del pennello che fa vedere lo slancio dell'animo, e l' enunciazione del pensiero.
Come questa vita dee servire d' emulazione, e di scuola ai giovani artisti, non saranno forse affatto fuori di luogo per la loro utilità queste considerazioni.
* Vasari, Vita di Raffaello, tom. 3.°, pag. ai3.
* Bichardson, tom. 2.°, pag. 455, trad. frana.
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