Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
» 4i6 «
vano giornalmente dalla sua scuola, a ve ano dovuto propagare in tutte parti la rinomanza e la gloria del suo pennello.
Michelangelo non avendo da opporgli che la scienza e l'arditezza del suo disegno, non poteva lottare con vantaggio, fino a tanto che un pittore esercitato nelle cognizioni della pittura a olio, volesse associare l'arte sua di colorire alle forme e alle invenzioni ond'egli avrebbe somministrato il tipo. E questo comprese egli pure, chè fece scelta di Sebastiano del Piombo veneziano, buon coloritoré, di già impiegato da Agostino Chigi nel suo palazzo di Trastevere , e che di poi terminò le pit-ture della celebre cappella di S. Maria del Popolo, onde abbiamo di già tenuto parola. La pittura a olio era totalmente del gusto di Sebastiano, che la voleva sostituire dappertutto allo a fresco, cangiandone la natura degli intonachi. Questa maniera ebbe dapprima qualche successo; e siamo portati a credere che Raffaello, per conformarsi a tale novità, ne facesse la pròva nelle sue due Virtù della sala di Costantino , siccome 1' abbiamo osservato poco prima 1. Il Vasari vanta in fatto la bella conservazione dei colori del Cristo alla colonna di Sebastiano , in S. Pietro in Montorio; ma il tempo ha smentito d'assai tale elogio , e tutto quel tanto che se ne prometteva allora da quella nuova maniera.
Comunque sia, Michelangelo si associò segretamente Sebastiano a, inclinato di già a favorire il suo partito contro quello di Raffaello: e gli persuase di dipingere sopra li disegni che sarebbe per fargli, quello che gli
» Vedi a p^. 393.
a Vasari, Vita di Sebastiano, ioni» 4«% p*g< 36s.
^.ooQle
| |
Sebastiano Piombo Agostino Chigi Trastevere S. Maria Popolo Sebastiano Raffaello Virtù Costantino Vasari Cristo Sebastiano S. Pietro Montorio Michelangelo Sebastiano Raffaello Vita Sebastiano Qle Maria Questa Pietro
|