Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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fosse accetto. Egli si lusingava per tale guisa che l'opera del suo disegno acquistando sotto il pennello del Veneziano e 1' armonia e '1 bel maneggio dei colori, lotterebbe vittoriosamente contro la pittura di Raffaello $ e tanto più se ne lusingava, in quanto eh' egli, sotto ombra di terzo diverrebbe il giudice della gara. Pare tuttavia che non si contentasse Michelangelo di eseguire una parte cotanto passiva: essendo il primo a proclamare la superiorità dell' opera , cui prendeva interessamento , il suo voto trovava naturalmente molti che gli facevano eco, e la riputazione di Sebastiano si andava aumentando.
Fu appunto in quel tempo e per effetto di questa connivenza che Sebastiano ottenne idi dipingere in S. Pietro in Montorio la cappella di Francesco Borgherini, dove si vede il Cristo alla colonna, onde abbiamo parlato, e'1 cui disegno viene stimato generalmente al giorno d'oggi opera di Michelangelo. La volta di essa cappella presenta il soggetto della Trasfigurazione.
Sembra che non tardasse molto a manifestarsi il segreto di questa associazione. Facilmente si comprende da tutti che Raffaello specialmente non fu l'ultimo a riconoscere il disegno di Michelangelo sotto il colorito di Sebastiano. Mengs riferisce, senza dire d'onde l'apprese , un detto di Raffaello che fa onore alla sua bel-1' anima ed al suo cuore. Ben lontano di dar segno del più piccolo dispiacere per cotale leggiera cospirazione contro di lui} « se ne rallegrò molto, e diceva che il » Buonarroti gli faceva così un favor grande, poiché lo
1 Vasari, ibidem.
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