Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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pér altro non vuol significare che la pittura di Raffaello lasci molto da desiderare dalla parte del colorito e dell' effetto, specialmente nel Cristo trasfigurato. Non si può a meno di riconoscervi e l'intenzione e la realtà d'un' armonia luminosa , aerea ed abilmente applicata sopra tutta la sua persona, sopra la sua testa e le sue vesti, siccome pure sopra tutti gli oggetti circostanti. Non pertanto questo merito non la cede egli a quello eh' offrono 1' espressione di divinità che brilla in tutta questa scena, e la disposizione aerea di queste tre figure veramente celesti, che contrastano sì bene con quelle dei tre Apostoli, colpiti dall' abbagliamento, e in terra prostrati sull' altura del monte? Come indicare meglio con gesti e con attitudini lo splendore del lume maraviglioso del quale bisogna pur rendere l'effetto e dare almeno l'idea? L'uno urta colla faccia contro l'altro, l'altro ha a terra il capo, il terzo con far ombra agli occhi con le mani si difende dai raggi e dall' immensa luce dello splendore cui mal resisterebbe.
La seconda scena, o la scena inferiore è occupata dal restante degli Apostoli, i quali, secondo il testo dell'Evangelio , erano rimasti alle faldi del monte. Non si saprebbe render conto se non si fa qualche volta illusione sopra certi effetti dei quadri di Raffaello, attribuendo al pittore certe intenzioni eh' egli non ebbe, o delle quali nou fece caso. Per lo meno si può assicurare che le sue opere, in quanto che furono inspirate dal sentimento il più profondo e '1 più giusto, sono divenute feconde di motivi sempre diversi, di interpretazioni sempre nuove. Non si potrebbe forse riconoscere nelle masse di questa composizione, i cui gruppi ristretti occupano e riempiono tutto lo spazio inferiore del quadro,
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