Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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tare allora del monumento religioso, che Raffaello stesso avea comandato d' erigere nel suo testamento, consistente nella esecuzione o nel restauramento d1 una di quelle nicchie a tabernacolo, adorne di colonne e d' un frontone , convertite poscia in cappelle, e dove a Lorenzo Lotti venne allogata la scultura della grande statua della Madonna che sorge sull' altare. Questo fa dunque il vero monumento della sepoltura di Raffaello : ma siccome molti lo ignorano presentemente, è pure probabile che avesse luogo una simile dimenticanza al tempo di Carlo Maratta, e che per riparare a cotale ventura si proponesse di collocare il busto di Raffaello in una delle due piccole nicchie ovali eseguite lateralmente alla cappella. In questo tempo appunto , come 1' abbiamo già detto prima, fu levato 1' epitaffio di Maria Bibbiena, per dar luogo alla nuova iscrizione di Carlo Maratta ». Il busto di Raffaello fu scolpito in marmo, sul sao vero ritratto della Scuola d'Atene, da Paolo Naldini
i Vedi l'appendice al n. »6.
a Carlo Maratta aveva collocato di riscontro al busto du Raffaello , quello d' Annibale Canicci, seppellito nello stesso luogo. Tale, esempio di due busti di grandi pittori messi nel Panteon , suggerì l'idea verso la fine del decimo ottavo secolo di riempire col busto di Nicola Poussin una di quelle piccole niochie ovali che veggonsi attorno nell' interno dell' edificio , e di poi vi si collocarono quelli di Mengs, di Winckelmann e di qualche altro uomo celebre , i quali non avendo la loro sepoltura in questo tempio divenuta chiesa cristiana , vi apparvero posti sotto un aspetto puramente profano. Il numero di questi busti essendosi accresciuto sempre più al punto di convertire un luogo santo in «no di curiosità estranee al culto, il governo pontificale ha fatto levaretutti que' ritratti, g li fece trasportare in uua delle sale del Caiu-
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