Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      zione e disperazione, furore , beatitudine , sorpresa , ammirazione, dolori di corpo , afflizioni d'animo, gioia e tristezza } tutte si trovano nelle sue opere le immaginitellettuale, si annunciano per creazioni fuori dei termini della natura per farsi credere quello che sono ».
      « Questa indole stessa adunque degli argomenti nel prescrivergli una necessità de' suoi principj concorse mirabilmente a dimostrar meglio nella pratica quel vero di cui si parlò, che le umane condizioni si vincono colla forza che domina e soggioga tutte le cose ».
      « E in questo sta veramente il sublime di Michelangelo, avere per mezzo della forza significato cose che superano la natura, cioè le forze naturali ; perchè il vero sublime relativamente a noi non è che quello che eccede i termini del nostro potere e dell' umana usanza ».
      « Se per consentimento di Longino e degli altri, perchè da una parola sola si fé' uscire la luce, è qnello un tratto magnifico del sublime, lo è perchè immensurabilmente sorpassa il poter nostro : se diciamo sublime un' azione generosa, gli è perchè la crediamo sorpassare l'trtnana magnanimità: se appelliamo sublime una statua, un poema, è perchè ci pare che discorrano oltre i limiti dell'umano ingegno. Michelangelo li discorse, e in tutte le sue opere col porre , col pignere e collo scolpire espresse una forza in azione, e una forza trascendente ».
      « Ma quand' anche non si volesse stare a questa definizione, e piuttosto abbracciare quella che più comunemente è ricevuta, cioè , che il sublime è una violenta impressione portata ai sensi e all' anima; anche per questo lato è Michelangelo in modo magnifico e sublime ».
      « Dicono gli scrittori dell' arte , che i diversi gradi del bello e del sublime si misurano dalla diversità de'gradi di quella violenza portata all' anima : perchè il bello come asseriscono , sta in una sensazione che placidamente scuote ; e il sublime in una impulsione che con veemenza agita e trasporta. Ora se questa veemenza, se questa agitazione e trasporto sentiamo noi alla visi* dei lavori del Buonarroti, è necessario convenire ancora , aver esso per mezzo della forza conseguila l'eccellenza del sublime ».
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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