Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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Come polrcbbesi parlar dell' espressione , senza dir nulla della grazia? e come, giacché devesi rinunciare alla volontà di difinirla, poter darne maglio P idea che richiamandosi in mente le Madonne, i Putti, gli Angeli di Raffaello, sia nelle loro teste e nelle loro fisonomie, sia nelle loro pose, e ne' loro atteggiamenti? Ma lo voler citare alcun oggetto in questo genere sarebbe un voler far credere, che vi fosse da scegliere, mentre non havvi un tratto solo di lui che non sia stato delineato dalla grazia.
La grazia non si può insegnare né apprendere; e chi la cerca non la troverà mai. Leonardo da Vinci n' avrebbe forse avuta di più, se vi avesse meno preteso. Essa isdegna in pittura tutto ciò che ha l'aria d1 essere stato troppo studiato, ed eseguito con fatica, tutto ciò che mira a troppa correzione, o finitezza. Raffaello cbe possedette e l'una e 1' altra , ebbe pure bastante facilità, da correggerne gli eccessi : e quindi appunto per non aver avuto nè contorni tanto puri siccome quelli di Leonardo da Vinci, nè lineamenti così studiati come quelli di Michelangelo, il suo disegno prestossi meglio alla venustà della grazia.
Dileguo. 11 disegno viene considerato qualche volta come il risultamento di ogni lavoro imitativo , nel quale s' adoperano diverse sorta d'istromenti a tirare le linee o i contorni, e quindi ombreggiarli, e sotto questo aspetto Io intendono il più gran numero. In pittura, e soprattutto parlando delle opere di Raffaello, l'idea del disegno non devesi formare sotto questo vago aspetto di un' arte vana in sè stessa il più delle volte. Il disegno, di cui vuoisi trattare in questo proposito, è la scienza delle forme dei corpi, e particolarmente del^ corpo umano.
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