Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
» 5oggrandi artefici dell1 antichità. Basta percorrere le notizie delle loro epere ; per convincersi che . Fidia e Zeust, Àpelle e Lisippo aveano prodotto ciascuno più opere di quelle^, che quel grande paese non produce ora nel corso d'un intiero secolo.
Se noi ritorniamo colla nostra mente- ai tempi moderni , riconosceremo presso a poco la medesima cosa dei più celebri pittori in ogni genere. Li Musei e le Gallerie di tutti li paesi dell' Europa 'dicono con bastevole chiarezza a chi lo voglia intendere, che ciascuno di que' grandi artefici, onde continuamente titanio i nomi, ha concepito ed eseguito un numero di lavori venti volte più grande ' {he non abbia latto alcuno de' pittori conosciuti a di nostri •
Due ragioni 4» ^possono addurre idi un tale effetto. L'una , che deve èsserne la pièna , tende a mostrare per qua! mezzo l'artista pervenga a moltiplicarsi nelr le operazioni dell'artb sua. ¦ >
L' altra fa' vedére in! quél ghisa le differenze il7, opinine, di uso« di reggimento possano favorire in un. tempo, ed impedire in;un altro, la fecondità de' glandi ingegni, e la molUplieaziòne .delle loro opéré.
Quanto alla prima ragionerbasta intendere che l'opera in ciascuna arte può dividersi in: due.: All' una spetta tutto ciò che serve al pènderò , al genio 7 al gnstD , ed è la parte d' un assai piccol; numero.< All' altra, si rifev lisce tutto ciò che viene compreso i sotto P idea di esecuzione , e di pratica ; e da questa proviene la moltitudine più o meno de' lavori. Basta che si attoghirio all' artefice, uomo. di genio, grandi e numerose intraprese^ egli saprà ben presto formarsi degli allievi esecutori docili de' suoi pensierij voghamo dire che procurerà a sé
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