Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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non lo faro se io poro perchè el sara meglio per me che la vada astima e impero non ve ho scritto quello che io non poseva e ancora non ve ne posso dare avìso pur secondo me ha ditto el patrone de ditta tavola dice che me dara da fare per circha a trecenti ducati doro per qui e in francia. Fato le feste forsi ve scrivilo quello che la tavola monta che io ho finito il cartone e fato pascua serimo a ciò. Averia caro se fosse possibile da-vere una letera di recomandazione al gonfalonero di fiorenza dal S. Prefetto, e pochi di fa Io scrisse alzeo e a giovano, da Roma me la fesen avere: me feria grande utìlo per l'interesse de una certa stanza da lavorare la quale toca a sua S. de alocare ve prego se eposibile voi me la mandiate che credo quando se di-mandara al S. Prefetto per me che lui la fara fare, e a quello me ricomandate infinite volte corno suo antico servitore e famigliare. Non altro aricomandatime al maestro ... e a Redolfo e a. . . tutti gli altri . li . .. xi. de aprile M. D. Vili »,\El vostro RAFFAELLO,
Dipintore in Fioreca.
i Questa lettera contiene nel suo stile, ne* suoi modi di dire, ed in più Raffaello mancasse di quella prima coltura che s' apprende per una educazione diligente. Ma noi abbiamo già risposto a ciò col dimostrare che scrivendo in tutta famigliarità a suo zio, egli aveva usato certe forme e certi modi proprj del dialetto del so» paese.
* Questa lettera, per quanto è a nostra cognizione, venne pubblicata per la prima volta dal chiar. sig. Giuseppe Bencrveaai già Pelli nel suo Saggio Isterico eiella Real Galleria di Firenze, voi 2.0, pag. i35, i36, 137, i38: di poi dal P. M. Guglielmo della Valle nella sua edizione senese delle Vite de'Pittori ecc.
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