Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
» 5Sa «sgnoria faccia eletto d' alcuno, se alcuno sarà da Lei stimato degno. Nostro Signore con l'onorarmi, m'ha messo un gran peso sopra le spalle. Questo è la cura della fabbrica di S. Pietro. Spero bene di non cadervìcz sotto, e tanto più quanto il modello che io ne bo fatto, piace a Sua Santità, ed è lodato da molti belli ingegni. Ma io mi levo col pensiero più alto. Vorrei trovar le belle forme degli edifici antichi, nè so se il volo sarà d'Icaro. Me ne porge una gran luce Vitruvio, ma non tanto che basti.
Della Galatea mi terrei un gran maestro, se vi fossero la metà delle tante cose che V. S. mi scrive : ma nelle sue parole riconosco l'amore che mi porta, e le dico * ( che per dipingere una bella mi bisogneria veder più belle ) con questa condizione che V. S. si trovasse meco a fare scelta del meglio. Ma essendo carestia e di buoni giudici e di belle donne, io mi servo di certa idea che mi viene alla mente. Se questa ha in sè alcuna eccellenza di arte, io non so, ben m'affatico d' averla , V. S. mi comandi.
RAFFAELLO SANZIO.
Di Roma.
i Le parole collocate qui fra parentesi, sono state oaunesse nella copia di questa lettera, che trovasi stampata nella raccolta delle Lettere pittoriche , edizione di Roma. Senza tale aggiunta la frase è vuota di senso : e queste parole da noi riportate sono copiate da quella che ne dà il Bellori nella sua Descrizione delle Immagini dipinte da Raffaello, ecc. pag. 202. = La quale trovasi egualmente riportata nella nuova edizione milanese delle stesse Lettere pittoriche ecc. voi. 2.0, pag. a3 e seg.
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