Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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natale. 11 Pontefice istesso ne ba bavuto ismisurato dolore , et nelli XV giorni, che è stato infermo, ha mandato a visitarlo e confortarlo ben 6 fiate. Pensate che debbiano havere fatto gli altri. Et perchè il palazzo del Pontefice questi giorni ha manazato ruina, talmente cbe Sua Santità se ne è ito a stare nelle stanze de Monsignor de Cibo ; sono di quelli che dicono che non il peso delli portici sopra posti è stata di questo cagione, ma per fare prodigio che il suo ornatore havea a mancare. Et in vero è mancato uno exceliente suo pare, et del cui mancare ogni gentil spirito si debbia dolere et rammaricare non solamente con semplice et tempo* ranee voci, ma ancora con accurate et perpetue composizioni ; come , se non m'inganno , già preparano <£ lare questi compositori largamente. Dicesi che ha lassato ducati 16 millia, tra quali 5ooo in contanti, da essere distribuiti per la maggiore parte a1 suoi amici et servitori , et la casa , che già fu de Bramante, cbe egli comprò per ducati 3ooo, ha lassata al Cardinal de Santa Maria in Portico. Et è stato sepolto alla Rotonda, ove fu portato honoratamente. L'anima sua indubitatamente sarà ita a contemplare quelle celesti fabbriche che non patiscono opposi ti one alcuna: ma la memoria et il nome resterà qua giù in terra e nelle opere sue, e nelle menti degli huomini da bene longamente. Molto minor danno, al mio giuditio, benché altramente para al volgo, ha sentito il mondo della morte de M. Agustino Gisi, che questa notte passata è mancato \ di cui poco vi scrivo, perchè ancora non intendo quel et quanto habbia ordinato. Solum intendo haver lassato al mondo tra contanti , debitori j danari imprestati di pegni, allumi , beni stabili, danari in banchi che guadagnavano, officii, ar-
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