Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Questo epitaffio venne levato via quando' Carlo Maratta mise P iscrizione di sopra.
      (Vasari, tom. 3.°, pag. a3i ).
      N.° 18. Versi ed altri pezzi in lode di Raffaello.
      Li versi seguenti di Baldassare Castiglione £anno allusione particolarmente al ristauramento degli antichi edi-fizj di Roma per opera di Raffaello.
      Quod lacerum corpus medica sanaverit arte,
      Hippoljrtum stjrgiis et revocdrit aquis ; Ad Stygias ipse est raptus Epidaurius undas .
      Sic pretium vita mors fuit Artifici. Tu quoque dum toto laniatam corpore Romam
      Componis miro, jRaphael, ingenio , Atque urbis lacerum ferro , igni, annisque cadaverAd vitam, antiquum jam revocasque decus ; Movisti superum invidiarti , indignataque Mors est,
      Te dudum extinctis reddere posse aninuun, Et quod longa dies paullatim aboleverat, hoc te Mortali spreta lege parare iierum.
      , Sic , miser, heu ! prima cadis intercepte juventa , Deberi et Morti nostraque nosque mones.
      Non riescirà discaro certamente a7 nostri leggitori il trovare qui di seguito l'annotazione aggiunta da Gaetano Volpi ai succitati carmi latini del Castiglione; e perchè rende ragione del come questi scrisse sì bei versi per Raffaello ; e perchè contiene la notizia d'un' altra opera del Sanzio medesimo, la quale non è stata da noi altrove ricordata.
      N.° IX. De morte Raphaelis pictoris.
      Gastilionius Raphaelem Sanctium Urbinatem, picto-rem atque architectum celeberrimum unice amabat:
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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