Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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Sono scala al Fattor, chi ben lo stima. E mi creda quale con tutto il rispetto mi dichiaro Firenze 3 aprile i8a8.
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Notizie risgttardanti i ritratti di Angelo Doni e di Maddalena Strozzi sua consorte, dipinti da Raffaello <T Urbino , comunicate da S. E. il sig. senatore cav. Giovanni degli Alessandri ecc. ecc. *
Quando Raffaello si portò per la seconda volta a Firenze , e che abbandonato il suo primo modo di dipingere troppo Peru-ginesco, si era formato quello stfle che chiamasi la seconda maniera , fece i ritratti di Angelo Doni e della moglie di lui. Si racconta che Raffaello si servisse pei medesimi di due tavole già dipinte, che esistevano in casa Doni ; e ciò è molto probabile, vedendovisi ancora nella parte posteriore, quantunque mal conservate , alcune figure dipinte di chiaroscuro. , Questi due ritratti sono stati fino ai giorni nostri presso la famiglia Doni di Firenze, Y ultimo della quale fu Pietro Buono di Francesco. Dopo la morte di questi, l'eredità passò nei Doni di Francia, discendenti da Giovambattista fratello del nominato Pietro Buono, e stabiliti in Avignone. Essi volendo dividersi i beni ereditati, e non volendo far quistioni sul possedimento dei due famosi ritratti, convennero di esitarli ; e prima eh' a ogn' altro, gli offersero in vendita a S. A. I. e R. Leopoldo secondo Granduca di Toscana , che ne fece 1* acquisto e gli uni agli altri capolavori che adornano il Palazzo de'Pitti.
Lo stato di questi ritratti appariva allora più sfavorevole di quel che lo fosse in realtà : e non fa maraviglia se nell'edizione dell'opere del Vasari fatta a Roma nel 1759, e in quella di Siena del 1791 , fu apposta la seguente nota. « Il ritratto di Jn-
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