Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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in sistema, che si crea una natura tutta sua propria. Io vorrei che mi si mostrassero effetti egualmente dannosi, prodotti dalJa mancanza di ogni Ideale, dalla imitazione della natura qui è. È certo intanto che questa imitazione ci ha dato, per confissione di Mengs, nulla meno die Raffaello. « Tra le cole « sue ( dice il Milizia di lui ) e quelle degli altri, corre la differenza che vi ha tra personaggi in realtà e i teatrali » ».
Al proposito dell'Ideale , io non farò cbe citare nn bel periodo del Lanzi, lasciando eh' altri lo commenti a suo agio : • Era « quella sua tardanza ( parla del primo dei Caracci, il fondatore * della scuola ) non effetto di corto ingegno, ma di penetrasene « profonda : temea V ideale come uno scoglio, ove tanti de' suoi « contemporanei avean rotto : cercava in tutto la natnra, e cPogni linea cbiedea ragione a sè stesso »
Ma degli abusi di questo indefinito ideale parve, s'io non erro, accorgersi Mengs istesso, allorché di uno scultore, che s'era segnato N. invenit, disse che ben facea costui ad avvertire d' averla inventata, perohè da cosa alcuna di questo mondo non l'avea tolta di certo 3.
Al qual detto è commento il seguente passo del medesimo Mengs. « Un pittore meramente ideale non farà che schizzi senza confi clusione : e se mai si dasse un si fatto pittore , egli sarebbe « poco stimabile, sarebbe un pittore da sogni » 4-
Dopo questa verissima sentenza, si troverà , cred'io, per lo meno alquanto leggera la seguente del medesimo autore. « Siccome la pittura , generalmente parlando, si trova nel mondo « più per ornamento che per necessità , e ciascuna cosa devei Trattato della Pittare. > Scuole Bolognese. tib. ut , Ep. III. S Cav. A tara . Vita del Mengs.
i Riflessioni sopra li Ira gran Pittori cce , eap. i , D. I.
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