Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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umano. Nessuno ha detto che la natura non dia un fiore, un albero, un paesaggio degno d'essere ritratto cosi come sta : tutti si lagnano che la natura non crei corpo
Se io copio dal vero, io son certo che qnel seno, benché non perfetto, è naturalmente adattato a quel taglio, a quel fusto; ma quand'io creo, chi mi accerta ch'io non pecchi contro alla verità mentre credo perfezionarla? Prima dunque di trasportar dall' un corpo sopra 1' altro una parte qualunque sia, io dovrò esattamente studiare non solo le proporzioni all' ingrosso della parte trasportata col tutto: dovrò cercare se quella parte armonizzi con ciascuna in ispezieltà delle parti; poiché potrebbe una proporzione di disegno essere cosi superficialmente osservata; e nel tutto frattanto osservarsi quella disarmonia che notava Mengs, come vedremo, tra i nasi e le fronti delle madonne di Raffaello. Insomma per migliorare la natura bisogna poter dire : la natura , se facesse una cosa perfetta, farebbe precisamente come le insegno far io. Un esempio spiegherà meglio il mio dubbio.
Anche nelle imitazioni poetiche k entrata la boria del bello ideale : i caratteri storici si trovan tutti imperfetti ; voglionsi uomini d'un mondo migliore. A questo fine si scelgono le qualità più notabili (altri direbbe più grossolane ), e le si caricano di lume. Ma se prima di accumulare insieme queste circostanze ideali che formano un tal carattere, io pensassi che quest' uomo eh' io dipingo, lo colloco in un tal tempo, in un tal luogo, in mezzo a tali e tali uomini ; che per conseguente non posso senza goffaggine dargli un carattere, uno spirito, una serie d'opinioni diverse o contrarie a quel tempo, a quel luogo, all'indole di quegli uo-
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Mengs Raffaello Qie
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