Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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?era natura, colse da una fisonomia un naso, una fronte , e la trasportò sopra un' altra. Quest' è precisamente l'ideale raccomandato da Mengs': i difetti di Raffaello adunque non si debbono che all' aver anch' egli talvolta servito a questo malaugurata ideale.
Ma ciò che mostrerà ad evidenza gl'inconvenienti della dottrina di Mengs k il passo che segue : « Le bocche delle Vergini di « Raffaello hanno tntte un piccolo movimento di riso per deno-» tare l'amore e l'innocenza della gioventù ; ma questo non si » accorda alla vera bellezza. Lo stesso potrebbesi dire dell' espressione di modestia che metteva negli occhi. » - Ecco la somma bellezza di Raffaello, che agli occhi di Mengs si cangia in difetto: ecco come la bellezza morule non sempre si accorda con certa perfezione della bellezza fisica : giacché per amore dell' ideale fisico , la stessa modestia delle Vergini di Raffaello viene ad apporglisi a colpa.
11 vero difetto di Raffaello (con licenza di Mengs e di quanti giudicarono il Sanzio finora ), poss' io a Lei, sig. Conte, dire liberamente quale io creda che sia ? Non mancanza Non avea bisogno egli no di depurar la natura, ma di depurare Io specchio che gli oggetti della natura rifletteva: depurare sè stesso. Non trattavasi già di formare un bel corpo, cogliendo da varii corpi le parti più belle i ; trattavasi di dare a'
s Recherà , panni, aitai luce alla qnistione «a bel patio di G. B. Talia, che nel tao Saggio d'Estetica , dice : « La aatora non offre solamente ne' « tnoi oggetti qnalità belle qaele in ano , quale in nn altro , ma in nn mede-
• fimo molte, e il più bellamente congiunte che mai si possa. Anzi può av-
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