Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      corpi ano spirito, di far nascere nella propria mólte una di quelle idee che distruggono le puerili e carnali illusioni di que-st' umano ideale. Trattavasi non di ridurre il vario ndT uno , ma di far percettibile a sensi l'uno nel vario ».
      « Il Carpani discorre a lungo in tre lettere questa materia del Bello ideale , confutando il Mayer che vuole solo l'imitazione della natura quii è. In alcune cose io non consento col Mayer ; ma quello che credo si possa affermare sicuramente, è :
      I.° Che la nati ira ha modelli tali da eguagliare qualunque piò grande bellezza si possa imaginare dall' arte.
      II.0 Che se la natura ha qualche difetto sempre, sarebbe stoltezza il pretendere che 1' arte possa esserne affatto senza.
      III. Che nella natura qual è, c'è sempre una ragione dell'essere precisamente a quel modo ; c' è sempre una bellezza recondita, ma ineffabile.
      IV.° Che quegli stessi che paion difetti servono sovente ad individuare l'oggetto, cioè a dargli carattere e originalità ; ser-von sempre ad esprimere qualche cosa.
      Y.° Che l'esempio di celebri pittori ci mostra come il ritratto della bellezza naturale possa riescire sublime.
      VI.0 Che quanto all'espressione, è sempre necessario T averne il tipo in natura; e chi volesse dipingere l'ira o 1' amore sen-
      • venire che quanto più di bellona , in nn oggetto di qnalsia genere , si de-
      • sidari, tanto e niente meno , per naturai dono si ritrovi almeno nn istante «... Cosicché può .... ridarsi l'affilio dell' ideale a cogliere il ponto pit « intero dalla bellexsa , da Matura offerta in passando , ed a fissarlo nella
      • sua idea. » — Basta qaesto passo a mostrare l'inutilità dell' ideale nella arti : e 1' inutilità, ove si tratti di bello , è lo stesso che pedanteria , affetta-alone, inoonvenìema. Vedi anche pag. 189-90 di qael Saggio.
      s Perch' è matura altrui piagar ti fletto Bd in ogni opra paletar V affetto. Baonarrotti. — ¦ Il pittore si rappresenta sempre nella qualità della opere « sue. > D'Axgenrille. — Ogni pittore dipinge ti stetto: è proverbio.
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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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