Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
» 63 o «icompiuto il desiderio mio di averti qui meco per alcuni giorni, avrò r altro piacere di tenerti vivo nell' animo quel dilettevole sentimento del bello pittorico, che tu vai scegliendo e coltivando con vero amore dell' arte, particolarmente nella maestra architettura.
So bene che appena eh' io ti dica essere un' opera dell' immortai Raffaello quella onde sono a parlarti, tu sclamerai : basta cosi , perchè il solo nome dell' Autore ne {orma f elogio. Eppure, mio caro, non basta; si perchè non tutte le opere di Raffaello sono eccellentissime nel genere loro, cioè a qualunque della prima o della terza maniera appartengono, si per le sue tre maniere che tutti conoscono, e si per la singolarità del quadro di cui ti parlo, la quale consiste nell' averlo l'Autore medesimo replicato ; ed anche nell' essere stato così squisitamente copiato da alcuno della sua scuola, che ne nacque la congettura di una doppia replica.
La pittura , di cui ti parlo, consiste in una tavola con imprimitura a gesso , alta once 18 e larga >3 milanesi, osnano centimetri per 64 V* circa , la quale appartenne altre volte alla nobile Casa Franchi di Genova , ed ora è di ragione di * questo sig. Carlo Sanquirico possessore di una Raccolta di quadri scelti, e fratello del celebre nostro Pittor teatrale. Essa rappresenta una Sacra Famiglia : quattro ne sono le figure, cioè la Madonna , il Bambino , S. Giuseppe, e 1 piccolo Battista. 11 principal gruppo è formato dalla Vergine e dai due putti, come ti dirò in appresso. Il fondo del quadro circoscritto da un bellissimo orizzonte , rappresenta un luogo campestre sparso di cespugli , e di piante diverse con una lontana montagna sulla diritta del riguardante, alcune colline, un villaggio , e a poca. distanza un tempietto sulla sinistra , ed un fiume che, discen» dendo dal mezzo tortuosamente-, viene a dividere questi oggetti
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