Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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( Vedi a pag. , nota )
Sopra il ritratto di Antonio Tebaldfeo, dipinto da Raffaello, e posseduto dal cav. e professore Antonio Scarpa in Pavia.
Il conte, cav. Luigi Bossi , al Traduttore italiano.
F. LoncaiifA.
Mentr'io bramoso di contribuire al nobile lavoro da lei intrapreso col tradurre la bella vita di Raffaello del sig. Qaatremere de Quincy e coli' arricchirla di copiose note, andava cercando se trovare si potesse alcuna notizia intorno quell'esimio pittore e le sue opere, oltre quello che scritto io ne aveva nelle mie note alla Vita e Pontificato di Leone X del sig. Roscoe , mi venne fatto di vedere in Pavia presso il celebre cavaliere professore Scarpa, possessore, come Ella ben sa , di molti quadri che dire si possono capitali, un ritratto bellissimo che certamente dee riguardarsi come opera di quel sommo pittore, tutte concorrendo le prove a dimostrare che quella sia l'immagine di Antonio Tr-baldeo, o Tebaldeo come scriveva l'Ariosto, dipinta dall'Urbinate mentre quel ginreconsulte e poeta era nel fiore dell' età sua, e nel momento della sua maggiore celebrità, per commissione probabilmente di Lucrezia Borgia , che quel poeta aveva ne'suoi versi celebrata.
Noto è che il Tebaldeo, nato in Ferrara verso T anno i^S-j t Tccossi in Roma, ove coltivò con ardore la poesia italiana e la-
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