Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      tarsi, cbe all'epoca, in cui scriveva l'Armeuini, il detto ritratto era già stato trasferito da Roma a Firenze, dove si è conservato fiuo a questi ultimi giorni, nei quali ba cambiato ( nel 1808 ) padrone e contrada. Questa traslazione però deve essere posteriore all' anno i554 •> -quando Bindo viveva tutt' ora ; perchè avendo egli seguito le parli dei Senesi contro Cosimo, era proscritto, e Cosimo in quell' anno donò a Giovanni de' Medici conquistator di Siena i beni, e le case, che Bindo possedeva in Firenze.
      Dunque riassumendo il sin qui detto , la sana interpretazione del Vasari, la fede , che la buona critica c' insegna doversi prestare a lui, e all' Armenini prossimi a quell' epoca , e bene in-strutti nella storia delle arti amendue ; tanti riflessi dedotti dall' uso dell' autore , e dalla maggior convenienza della cosa medesima , prove son queste molto efficaci , e certamente di altro ?alone, che non quella unica desunta dalla affinità delle forme , per esser convinti, che il ritratto in questione rappresenta la immagine di Bindo e non di Raffaella : senza che possa trarsi alcuna illazione in contrario della foggia del vestimento.; perchè la berretta quadra , ed il saio, lungi dall' essere caratteristici di alcuna professione, dignità , o magistratura , erano a quella età comuni a tutte le persane ben nate, nè convenivano più a4 un. pittore, che ad un mercante, qual era Bindo Altovki.,
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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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