Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy
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t della Trasfigurazione, la riconobbe il signor Pietro Benvenuti, oggi direttore della nostra inp. Accademia delle belle arti ; tale è il suffragio unanime di tutti i buoni artefici nazionali e forestieri , i quali tutti s' arrestano estatici ad ammirarla, tatti desiderano di trasportarla seco in oarta, o in tela ( benché pochi fin1 ora vi sieno riusciti ) , e non poano persuadersi come aleno uomo mediocremente instrutto nell* arte, 1' abbia potuta confi»* dere con altra qualunque di diverso autore , che a quella età trattasse pennelli. Ma, sia alla gloria della verità , e del buon senso! Solo uno, parte per mal umore, parte per ignoranza ha osato di asserire il contrario: pochi satelliti della stessa istruzioni e natura lo han seguito, ma queste piccola setta è stata disprezzata e schiacciata sul nascere, tanto die oggi più non esiste alcuna discrepanza sull' autore di questo egregio ritratto.
Taluni sono rimasti sorpresi di non trovare in questo quadro pure un'ombra di quel!'ambiente ferrigno, che per il soverchio uso del negrofumo ha oscurati gli ultimi dipinti a olio di Raffaello: ma io bo fatto loro osservare, che avenoom egli eseguilo otto anni prima della morte , non aveva ancor contratto questo vizio ; e chiaro il dimostrano le altre opere di quel tempo, t più di tutte il gran quadro già esistente in Fuligno , di ari la parte superiore è perfettamente all' unisono con questo nostro ritratto, e in cni brilla un toro dorata, ma più vigoroso che non in quelle della prima e della seconda maniera.
Dopo tutte queste prove, ohe nò ri, mi sembrano nè poche afe lievi a dimostrar 1' assunto, conchiuderò con ripeterle la risposta di Eschine ad uuo , che commendava assai la orazione del ino avversario sulla corona : e che diresti, replicò egli, se V avesri udita dalla sua bocca ? Veda , dirò io cosi a ciascuno, che do-bitasse ancora del suo autore, veda questa egregia opera , e sa 1' aspetto noi persuade più di tutti gli -argomenti, di tutte le
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