Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      composizioni prima di eseguirle ; nel copiare gli antichi ; nello abbozzare sempre nuove invenzioni. Dalle incisioni di Marcantonio, di Agostino Veneziano, di Bonasone, di Giorgio Mantovanet, di Silvestro di Ravenna, di Enea Vico, di Beatricet, di Mastinojie Vos, di Martino Rota, di Cornelio Contendi Bloe-mart, di Ay Sadeler, di S. Bartoli e di molti altri, abbiamo la prova più certa della immensa ricchezza, lasciatane ne'suoi disegni. Sappiamo che GuitT Ubaldo II, Duca di Urbino, alla morte di Raffaello, fece raccolta di quante bozze potè di lai, per farle eseguire sui vasi e sui piatti : e quantunque il tempo, o le vicissitudini dei tempi, e pià ancora V ignoranza degli uomini abbiano fatto perdere una quantità di questi disegni; tuttavia ne rimangono ancora quanti bastano a provarci la instancabile attività delfAutore. Quindi ci pare che invece di maravigliarsi alla quantità di disegni, che eziandio si conservano, ed invece di diffidare, come fanno certuni, fin anche di quei disegni nd quali si riconosce quelV eccellenza inarrivabile, che non poteva partire che da quella mano angelica, si potrebbe giustamente essere sorpresi, come ce ne restino sì pochi rispetto al numero quasi infinito di quelli, eh' egli ha fiuto.
      Molti sono stati coloro, i quali andarono in traccia avidamente dei disegni originali dell' Urbinate ; e nessune ignora essersi distinti in questi ultimi tempi ti signori Richardson, Reynolds, i duca di Montagne, di Devonshirt, d? Orleans, Ten Kate di Amsterdam, Paolo di Praun di Norimberga , Crozat, De Piles, Caylus, Montarsis, Murielle ed altri : ma le costoro raccolte morirono, per così dire, colla morte di loro, e si dispersero qua e là presso altre persone , eh' ora sarebbe difficilissimo il voler accennare. Alcuni di essi volsero le loro cure alla utilità di tutti, e pubblicarono i fac-simili de? preziosi disegni che possedevano , accompagnandoli anche di dotte illmr
     


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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