La mia ricerca si è ovviamente concentrata sulla documentazione relativa all’attività giornalistica (e quindi anche propagandistica) del Partito Comunista a Genova, nel delicato periodo –per la città, per il Paese e per lo stesso “Partito Nuovo” di Togliatti– della Ricostruzione e dell’avvio del sistema democratico in Italia: fase politica in cui il PCI, in accordo con gli orientamenti dell’Unione Sovietica, considerava prioritario il radicamento nella società italiana e nella democrazia parlamentare e perseguì tali obiettivi orientando l'attivismo dei militanti non verso azioni “rivoluzionarie” ma alla valorizzazione del momento elettorale. Si è quindi ritenuto opportuno mantenere quale periodo di riferimento gli anni dal 1945 ai primi anni Cinquanta, in cui il partito ha ancora un’impostazione stalinista e si definiscono i rapporti di forza al suo interno; a livello internazionale prende avvio la cosiddetta Guerra fredda e si definisce il sistema politico italiano: rivolgo qui particolare attenzione alla campagna elettorale del 1948, che segnò una svolta nel rapporto tra i partiti presenti nell’arena politica e nel linguaggio da essi utilizzato, svolta che si ripercosse negli equilibri interni al PCI e nel suo rapporto con i militanti e gli intellettuali ad esso legati.
Nel corso di tale ricerca ho tenuto conto di una duplice esigenza: tratteggiare un quadro il più esauriente possibile della pubblicistica comunista a Genova nel dopoguerra, districandomi tre le innumerevoli pubblicazioni del partito e delle “associazioni amiche”; ma anche approfondire la figura di Adamoli, sindaco amato dai genovesi e legatissimo alla città nonchè carismatico leader comunista, ricordato come uomo politico di grande levatura anche dai “nemici”. Mi interessava esplorare soprattutto la sua funzione di direttore dell’Unità: curiosamente però, ho rilevato che la documentazione raccolta nella sezione “L’Unità quotidiano” (Cartella 5, busta 9) è quasi completamente riferibile ad un periodo precedente alla sua direzione. Ciò dimostra che Adamoli quindi seguiva con sicura attenzione, già nel primissimo dopoguerra, la vita locale del quotidiano del PCI e raccoglieva le analisi e le direttive che il Comitato Centrale e la Sezione Stampa e Propaganda periodicamente pubblicavano per migliorarlo o renderlo maggiormente aderente alla ‘linea’ ufficiale. Per questo mi sono prevalentemente concentrata su due relazioni in cui la Segreteria del PCI analizza l’edizione locale de “L’Unità”: L’Unità. Dal II al III congresso provinciale della Federazione genovese del Partito Comunista Italiano (Allegato num. 2 alla relazione della Segreteria, 6-7-8 dicembre 1947) e Documenti per il IV congresso della federazione genovese del PCI (pubblicato poi come opuscolo, supplemento al num. 32 de “L’Unità”, 5 febbraio 1951).
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