In questo particolare contesto si può si inquadrare un interessante documento, prodotto dalla Segreteria genovese alla vigilia del terzo congresso provinciale del Partito, nel dicembre 1947: L’Unità. Dal II al III congresso provinciale della Federazione Genovese del Partito Comunista Italiano. 6-8 dicembre 1947. (67)
Tale documento, di sei pagine, analizza l'edizione ligure de “L’Unità” a tutto tondo: l’aderenza alla linea editoriale dettata dal Partito, l’attività della redazione in rapporto alle esigenze del Partito nuovo. In questo momento, il PCI considera prioritario il radicamento nella società italiana e nello spazio politico offerto dal sistema democratico e persegue tale finalità guidando il movimento operaio verso azioni prudenti, per evitare scontri frontali di classe e consentire la pacificazione nazionale e orientando l'attivismo dei militanti alla valorizzazione del momento elettorale. (68)
Il documento esprime anche un giudizio sull'edizione genovese: ciò che le è richiesto, e che pare essere sul punto di raggiungere, è il superamento:
"dell'errore iniziale di un giornale con preoccupazioni esclusivamente politiche, mirando a realizzare un giusto equilibrio tra la parte politica e quella d'informazione varia, in modo da soddisfare non solo i compagni, ma la massa del pubblico che occorre conquistare al giornale come primo mezzo per conquistarlo al partito". (69)
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(67)
Tale documento è conservato al Centro ligure di storia sociale, Fondo Adamoli, cartella 5 bis, busta 9 “L’Unità
giornale”. Il titolo esteso è: L’Unità. Dal II al III congresso provinciale della Federazione genovese del Partito
Comunista Italiano, allegato num. 2 alla relazione della Segreteria, 6-7-8 dicembre 1947.
(68)
Galli G., Storia del PCI, cit., pp. 167-170.
(69)
“L’Unità. Dal II al III congresso provinciale della Federazione genovese del Partito Comunista
Italiano”, cit., p. 1.
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