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ANNUARIO 1926-27
Istituto Tecnico 'V. Comi' di Teramo
Lina Rizzi e Enza Gallavotti-Damiani (a cura)
Tipografia Cioschi, 1928, pagine 109

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   trina liberale quanto la dottrina socialista, la prima perché non si rendeva conto che lo Stato deve prendere in considerazione le diverse classi sociali, indirizzarle a fini nazionali, e convergere su di esse tutta la propria attenzione, la seconda, la dottrina socialista, perché voleva distruggere « l'ordine naturale delle cose, che ha fissato l'armonia del mondo nella diversità delle specie, dei tipi, delle ^destinazioni ». Il fascismo ripudia sì l'una che l'altra concezione : esso si rende conto delle diverse funzioni dei gruppi sociali, sa che non si possono ridurre tutti gli uomini ad un tipo unico, ma che è necessario vi sia diversità di funzioni, in corrispondenza delle attitudini diverse degli uomini, della specializzazione e divisione del lavoro, e che è anche necessario l'esistenza di due elementi essenziali della produzione : il lavoro ed il capitale. Lo Stato fascista tiene conto sia dell' iniziativa individuale, e sia delle diverse attività funzionali delle varie classi sociali, l'è quali in realtà corrispondono alle diverse parti di cui l'organismo sociale si compone. La dottrina liberale concepisce lo Stato come un organo di tecnica amministrativa incompetente ad intervenire nelle divergenze fra le classi e concepisce l'economia come un fenomeno che si svolge ali'infuori dello Stato, incontrollabile e libero di varcare i confini della nazione. La dottrina fascista invece inquadra le diverse classi nell'ambito dell'ordine sociale, ne disciplina l'attività nello stato sovrano. Il fascismo cioè non solo tiene conto delle forze individuali e delle forze dei diversi gruppi, ma pone lo Stato al disopra di tutte queste forze. Lo Stato anzi deve avere lo scopo di coordinarle secondo le finalità nazionali. La dottrina socialista considera le diverse classi in eterno conflitto e tende alla loro distruzione. Il fascismo invece non solo vuole conservare le classi, ma risolve i conflitti secondo un piano giuridicamente preordinato di cui abbiamo un magnifico saggio nelle leggi sindacali e nella magistratura sul lavoro.

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