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La Festa del Libro
La Festa del Libro ebbe luogo il 16 maggio 1927, nell'Aula Magna con una conferenza pronunziata dal prof. Giulio Aromolo, alla presenza del Preside, dei professori e dell' intera scolaresca. L'oratore comincia col ricordare che, dopo un anno dal primo grido, la battaglia del libro si è trasformata in una vera festa nazionale, che, celebrandosi anche nelle scuole, riconsacra il saldo vincolo che ci lega all'Italia fascista. Tratteggia poi l'origine della scrittura e si sofferma sulla creazione e sull' uso del papiro e della pergamena, sulla funzione del libro come depositario del sapere e come compagno prediletto nelle ore di riposo e di tristezza, sull' a otium » dell' antico Romano, sulla missione civiliz-zatrice del libro fra i Germani invasori, sull'opera della Chiesa e sull' invenzione della stampa, rifacendo la questione Castaldiana. Infine, dopo aver illustrato lo splendore della nostra produzione editoriale dal Rinascimento in poi, spiega i progressi oggi raggiunti e il significato del motto «Libro e Moschetto », per concludere che il libro italiano ha sempre occupato un posto eminente in tutte le esposizioni nazionali e nei più ardui cimenti culturali, motivo di grande orgoglio per la Patria, che ora più che mai merita di ascendere ad un granitico e durevole imperialismo spirituale ed economico.
Commemorazione Voltiana
(17 maggio 1927)
Alla presenza delle Autorità locali, dinanzi ad un pubblico eletto e numeroso, nell'Aula Magna dell' Istituto, ha avuto luogo in forma assai solenne la commemorazione di Alessandro Volta. Oratore ufficiale il prof. P. Papetti. Questi, dopo aver parlato